Platea seu notamento di tutti li beni stabili e cenzi che tiene e possiede ed ogni anno esigge il Beneficiato di S.Francesco di Paula jus patronato della famiglia dei sig.ri Malgeri esistensino tanto in questa Città di Bova quanto nel casale di Africo formata da me infratto.

1751

 

In primis Giovanni Marti fu Andrea del casale di Africo paga per ogni anno a detto Beneficio carlini diece sopra la vigna in contrada Zimba, territorio di detto casale. Quale vigna era del fu mastro Francesco Ijdà, il quale obligossi di pagare al fu cannonico signor don Bruno Malgeri. E questi furono ceduti a detto Beneficio come per fundazione ed istrumento alli quali unitamente con altri carlini cinque annui che paga ogni anno Domenico Stilo sopra la casa ove al presente abita detto di Stilo che era del sopradetto di Ijdà e sua moglie fu Antonia Puliti. L’ha scambiato con un’ altra casa che limita con la casa di Giuseppe Spiranza e coll’ orto di Domenico Moio e la paga ove abita il sudetto di Stilo limita coll’ orto di don Giuseppe Marti, la casa delle sorelle di Bruno Spataro detta “della Mammina”. Come tutto si vede delli sudetti istrumenti e fundazione. Per Domenico Stilo dico paga per la casa 0.50.

Giovanni Marti fu Andrea per la vigna 1—

Bartolomeo Morabito apostolico notaio.

 

Giuseppe Guagliardo di Africo paga per ogni anno di cenzo bullale a detto Beneficio di S.Francesco di Paula e per esso all’ odierno Beneficiato sopra le castagnare e vigna in contrada Magrilliso limito la via communale che va alle castagnare del signor Gio. Giacomo Romeo, via pubblica, Gio. Battista Sagoleo e di Antonio Stilo ed altri confini nel territorio di Africo carlini dieci e sette di cenzo bullale per il capitale di docati dieci e sette come il tutto appare per l’atti del apostolico notaio don Livio Stilo in dato 9 dicedmbre 1745 al quale dico –    1.70

Morabito apostolico notaio.

 

Gioacchino Suraci del casale di Africo paga per ogni anno a detto Beneficio di S.Francesco di Paula e per esso all’ odierno Beneficiato carlini dieci e otto sopra la vigna  e possessione in contrada Lo Riaci territorio di detto casale limitante l’ erede di don Salvatore Modaffari oggi il rev. Don Giuseppe Marti, il fiume, mastro Francesco Pelegrino e signor don Antonio Biasi per il suo capitale di docati dieci ed otto di cenzo redimendibile quali docati diece ed otto sono stati fundati dal fu arcidiacono abbate Antonio Fiati come il tutto appare per istrumento rogato per l’ atti del notaio Antonino Foti in data ultima septembre 1719. Quale somma di carlini diece ed otto come sopra oggi si pagano da detto mastro Gioacchino carlini sei, altri tanti Antonio Modaffari carlini cinque, Leo Modaffari gerrubba e carlino uno Gio. Battista Lucisano, generi di detto Suraci per haver dotato porzione di detto stabile col sudetto peso come asserisce detto Suraci solvis ----- ----- l’insolidanza.

Morabito come sopra e notaio apostolico.